LE 12 COSE DA VEDERE AD ADRANO


1 L'Etna - Uno spettacolo della natura tra fuoco e neve!

etna, adrano

L'Etna rappresenta una delle eccellenze siciliane. Il territorio di Adrano comprende parte di essa fino al cratere. Il Vulcano è un interessante luogo da visitare sia per gli appassionati di vulcanologia, sia per chi è appassionato di attività sciistica. Sull'Etna si trovavano due stazioni sciistiche la cui particolarità è quella di poter sciare sulla neve potendo osservare il mare.


3 Il Castello Normanno

 

Il Castello Normanno è uno dei simboli della città, è una torre edificata dal Conte Ruggero I di Sicilia, nell'XI secolo.

 

Il castello oltre ad avere una funzione difensiva, serviva (insieme ai castelli vicini e simili di Paternò e Motta) a controllare la valle del Simeto, la città di Catania e i passi che portavano a TroinaRegalbuto e Randazzo.

 

All’interno del castello si trova il Museo Archeologico Etneo.

 

 


5) Valle del Simeto e Forre laviche del Simeto

Adrano, simeto

Adrano occupa parte della valle attraversata dal Simeto, la valle è caratterizzata dalla singolare presenza di Forre laviche, ovvero gole scavate dal fiume nel basalto formato dalle colate laviche del vulcano.

 

 

Le Forre sono un vero è proprio spettacolo paesaggistico e geomorfologico motivo per il quale sono state inserite nell’elenco dei Siti di Interesse Comunitario (S.I.C.) per la conservazione degli habitat naturali e seminaturali, nonché della flora e della fauna selvatiche.

 


 

 


7) La villa comunale (Il Giardino della Vittoria)

Adrano, villa comunale, giardino della vittoria

Il Giardino della Vittoria con i suoi 35.000 mq di superficie è il polmone verde più ampio della città. E’ situato in pieno centro urbano ed è un luogo dove gli abitanti sono soliti trascorrere momenti di relax. Comprende anche aree ricreative per i bambini e strutture sportive.

 



9) La città del Mendolito

Adrano, Città del mendolito

Mendolito è una contrada da cui prende il nome l' importante sito archeologico in Sicilia, nei pressi di Adrano.

La contrada, che appare abbandonata e sempre più spopolata, fino alla prima metà del XX secolo era caratterizzata da agrumeti, per lo più coltivati ad arance, di cui rimangono ancora i singolari terrazzamenti, perfettamente ortogonali e ottenuti con muretti a secco in rocce vulcaniche, alimentati da saie in terracotta e cemento. Sopravvivono delle antiche coltivazioni gli ulivi e pochi alberi da frutta.

IL sito archeologico, senza denominazione, è considerato particolarmente importante per il cospicuo ripostiglio bronzeo e per l'unica iscrizione in lingua sicula di carattere monumentale ad oggi pervenuta.


11) La chiesa Madre

La chiesa fu probabilmente costruita dal Conte Ruggero in epoca normanna. I normanni solitamente costruivano chiese accanto alle torre di difesa. In effetti la chiesa Madre è collocata in piazza Umberto accanto al castello normanno, due opere che assieme si esaltano a vicenda arricchendo il centro storico della cittadina.


12) Il monastero di Santa Lucia

Adrano, Monastero di santa lucia, etna, via roma

La chiesa e monastero di Santa Lucia è un importante complesso architettonico della città di Adrano, in provincia di Catania.

La chiesa e l'annesso monastero dedicati a santa Lucia furono eretti nel 1596.

La chiesa fu ricostruita alla fine del XVIII secolo, la facciata si presenta su tre ordini ed ai lati si ergono due campanili alle cui estremità sono poste rispettivamente due cupole quadrangolari. All'interno, non appena varcata la soglia si può ammirare il coro in stile rococò, e proseguendo vero il primo altare, il dipinto che raffigura santa Lucia condotta al martirio attribuito a Giuseppe Rapisardi.

Notevoli anche i dipinti dell'abside, le decorazioni della volta e le tele presenti sul primo altare a sinistra e sul secondo altare a destra attribuite alla scuola di Olivo Scozzi.

 

Il monastero è oggi sede di una scuola elementare e di un'altra media. Annesso a quest'ultima troviamo il liceo scientifico Giovanni Verga

2 Il parco dell'Etna

Adrano, parco dell'etna, pineta

Il Parco dell'Etna è un'area naturale protetta della Regione Siciliana, istituita nel 1987.

 

Caratteristiche la flora e la fauna del parco, nettamente diverse rispetto ad altre zone siciliane.

 


4 Il ponte dei saraceni

adrano, ponte dei saraceni, simeto

Il Ponte dei Saraceni è un ponte in pietra sul fiume Simeto. Collega il territorio di Adrano prov. di CT con quello di Centuripe prov. di EN


6) Castello della Solicchiata

Il castello della Solicchiata si trova a pochi chilometri dal centro abitato della città. Venne edificato intorno al 1875 dal barone Spitaleri allo scopo di ottenere un edificio ad uso rurale.

 

Con il tempo divenne un'importante industria per la produzione del vino, denominato "Vino della Solicchiata".

 

Lo stile architettonico è, medioevale mentre la pietra usata è di origine vulcanica, la struttura è circondata da un fossato ed è accessibile tramite un ponte levatoio.

 


8) Le mura Dionigiane

Adrano, mura dionigiane

Le Mura Dionigiane, unico monumento dell’antica Adranon rimasto sempre visibile, erano già note ad eruditi e viaggiatori del Settecento. Le prime indagini sono degli inizi del Novecento quando Paolo Orsi libera dal pietrame di risulta e dalla vegetazione oltre 100 metri della cortina muraria orientale e isola l’imponente torrione addossato alla chiesa di San Francesco, appartenente al braccio settentrionale. La recente attività di tutela e ricerca ha portato all'acquisizione al demanio regionale di un’area che include il primo tratto della fortificazione. In questa area si sono concentrati gli interventi che hanno reso possibile la valorizzazione e fruizione pubblica del monumento con lavori finanziati con i fondi statali del Gioco del Lotto.


10) Il teatro Bellini

Adrano, teatro bellini

Il Teatro Bellini di Adrano è un centro teatrale, intitolato al compositore catanese Vincenzo Bellini.

Nella prima metà del XVIII secolo, Adernò, per privilegio del Viceré Alcalà, era diventata una popolosa e fertile cittadina, le maggiori famiglie nobili decisero di innalzare sulle rovine della Chiesa di san Vito, un Teatro. Nel 1779 il Viceré faceva obbligo di costruire il teatro di Adernò con gli introiti ricavati dalla tassazione sulla vendita del pane e degli ortaggi. Il teatro rimase attivo fino al 1829, (ovvero la data dell'ultima rappresentazione teatrale documentata). In seguito il teatro si trovò in disuso a causa della struttura diroccata.

Don Pietro Sidoti, eletto sindaco, decise di ricostruire il teatro, affidando l'incarico all'architetto Vincenzo Costa. Il teatro quindi fu inaugurato durante la stagione estiva nel 1846. La forma del Teatro era ellittica, la bocca del palco larga 36 palmi, il palco lungo 56 e largo 64 (oltre lo spazio addetto al servigio degli attori), aveva 44 logge partite in tre ordini, la platea lunga 52 palmi e larga 46. Le scene e la Fattura furono affidate a Giuseppe Distefano e il Sipario di Giuseppe Rapisarda, artisti catanesi, Distefano inoltre arricchì di fregio e arabeschi l'arco del palco e gli scompartimenti delle logge. Il telone del Rapisarda, rappresentava la scena di Timoleonte, che con i suoi guerrieri, si reca nel Tempio di Adrano a ringraziare il Dio per la vittoria riportata contro Icete. Nel 1882 il teatro viene ancora una volta restaurato, ma rimasta incompleta la facciata.

Ai primi del Novecento, il sindaco Battiati, affidò il restauro ed il completamento al palermitano Ing. Gaspare Silvestri Amari. Il gruppo scultoreo che primeggia sopra il terminale, venne realizzato dal maestro catanese Mario Moschetti (figlio dell'illustre Giulio Moschetti autore delle sculture al Massimo Vincenzo Bellini di Catania) rappresentano l'anima del Teatro in forma allegorica, da sinistra verso destra: La Tragedia, la Musica e la Commedia. Secondo il progetto, dovevano essere poste ai lati nelle nicchie le statue di Giuseppe Verdi e di Vincenzo Bellini, ma che non furono mai realizzate.

Tra il 1914 e il 1928 il teatro subì ancora restauri, l'ultimo dei quali affidato all'ingegner Antonio Pastanella, che ne completò l'opera del 1933. Orrendamente mutilato durante il secondo conflitto mondiale del 1943, il teatro risistemato alla buona, riprese a funzionare, ma privo di manutenzione iniziò un processo di degrado e deturpamento. Durante il boom del cinema italiano, il Teatro è stato utilizzato come sala di proiezione cinematografica.

Chiuso per oltre 20 anni, ha ritrovato finalmente il suo antico splendore il 13 dicembre del 2004.




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