MONASTERO DI SANTA LUCIA


Le origini dell’imponente monastero benedettino, che si snoda per l’intera via Roma, risale al XII secolo. Costruito per volere della contessa Adelasia, nipote di Ruggero I, il monastero accoglieva oltre le monache dodici fanciulle vergini e povere, sotto richiesta della stessa contessa nel proprio testamento. Sorto inizialmente in una zona periferica della città, durante il XV secolo si decise di spostarne la sede sul “piano delle rose” (dove oggi è ubicato), per costruire una struttura più grande, adibita ad ospitare un numero maggiore di suore. Portato a termine a fine ‘500 e distrutto dal terremoto del 1693 venne ricostruito e restaurato durante il secolo successivo. E’ solo nel 1775 che il monastero assume l’aspetto che possiamo ammirare oggi. Durante il ‘900 la Chiesa subì poi due deturpazioni; la prima, in età fascista, per volere del podestà Agatino Chiavaro, il quale volle installare un antiestetico orologio sulla facciata. La seconda, verso gli anni ’50, per la quale le meravigliose mattonelle bicromatiche del pavimento furono sostituite da semplicissimi lastroni di marmo.


Nonostante ciò l’interno è riccamente decorato con stucchi e oro. Il maestoso altare, inoltre, spicca per la lussuosa copertura a baldacchino.


La cupola, attorniata da bellissimi stucchi, presenta l’affresco raffigurante l' Assunzione di Maria Vergine al Cielo. Sull’altare di destra è possibile poi ammirare una tela raffigurante Santa Lucia condotta al supplizio (1843) e, su quello di sinistra, La Morte di San Benedetto (primi del ‘700).

Spiccano poi i meravigliosi affreschi della volta e dell’abside, nei quali sono raffigurati i quattro evangelisti e La Trasfigurazione di Cristo sul Monte Tabor.

Sulla facciata della Chiesa, sopra il portale d’ingresso, ai lati del timpano, siedono due angeli marmorei che secondo la tradizione indicano il portale invitando tutti i fedeli ad entrare e pregare.